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Si addensano nuvoloni neri sulla clonazione coreana

Due aggiornamenti sul ricercatore coreano Woo Suk Hwang, di cui ho già parlato in questo post, criticandone l'operato.
Il celebre dottor Woo Suk Hwang, la cui ultima impresa in ordine di tempo ha portato alla clonazione del primo cane (Snuppy), è stato accusato, almeno in un caso, di aver ottenuto con la forza gli ovociti utilizzati per la clonazione. Provenienti da una sua assistente. Lo “scandalo etico”, come lo chiama il Washington Post, ha spinto Gerald Schatten, uno dei più noti ricercatori americani, a rinunciare alla collaborazione dei coreani. Il 19 ottobre era stata annunciata l’iniziativa americano-coreana della prima Banca mondiale delle staminali a Seul. L’idea era quella di fornire un servizio di clonazione su misura al paziente creando cento linee cellulari embrionali.
Di voci sulla condotta illecita del professore sudcoreano se ne sono sentite durante tutto il 2004. “Oggi ho informazioni concrete che Hwang mi ha mentito”, ha detto Schatten. “Sentiamo che le donne che donano i loro ovociti stanno diventando le prime cavie domestiche della ricerca sulle staminali”, ha detto al Wall Street Journal un dirigente del Center for Genetics and Society in California. Il gruppo coreano aveva realizzato la prima clonazione di un embrione umano attraverso l’utilizzo di 242 ovociti provenienti da sedici donatrici. La rivista Nature parlò di forti dubbi che il veterinario Hwang fosse ricorso alle sue giovani assistenti per ottenere ovociti. Subito dopo l’annuncio di Nature, la Bedford Research Foundation ammise di aver pagato 4.000 dollari per ciascuna donazione.

Tratto da Il Foglio, mercoledì 16/11/2005.


Da notare che la clonazione umana, che ha reso Hwang famoso nel mondo nel 2004, ha richiesto 242 ovociti provenienti da 16 donatrici diverse per produrre un unico embrione umano clonato, che è stato distrutto 14 giorni dopo per estrarne cellule staminali.

Inoltre il caro Hwang, in un'intervista, ha dichiarato “Human cloning is not only ethically outrageous and medically dangerous, but technically impossible as well." Datemi pure del bigotto-integralista-TeoCon, ma proprio non riesco a vedere la differenza che passa tra clonazione umana e la clonazione di embrioni umani messa in atto nel laboratorio di Hwang. Questi ha anche dichiarato di aver messo a punto le prime linee di cellule staminali embrionali specifiche per un particolare paziente, cioè progettate per avere una perfetta corrispondenza con il DNA dei pazienti a cui sono destinate.
Se questo non è eticamente oltraggioso...riguardatevi The Island.
 

Io sto con Israele

Mi piacerebbe essere domani a Roma. Io che non sono mai stato un grande ammiratore di coloro che ad ogni occasione scendono in piazza, per una volta vorrei esserci. Purtroppo non mi è possibile, ma do il mio contributo ricordando le parole di Oriana Fallaci contro l'antisemitismo.
Io trovo vergognoso che in Italia si faccia un corteo di individui che vestiti da kamikaze berciano infami ingiurie a Israele, alzano fotografie di capi israeliani sulla cui fronte hanno disegnata una svastica, incitano il popolo a odiare gli ebrei. E che pur di rivedere gli ebrei nei campi di sterminio, nelle camere a gas, nei forni crematori di Dachau e di Mauthausen e i Buchenwald e di Bergen-Belsen eccetera, venderebbero a un harem la propria madre.
Io trovo vergognoso che le Televisioni di Stato contribuiscano al risorto antisemitismo piangendo solo sui morti palestinesi, facendo la tara ai morti israeliani, parlando in modo sbrigativo e spesso in tono svogliato di loro.
Trovo vergognoso che nei loro dibattiti ospitino con tanta deferenza i mascalzoni col turbante o col kaffiah che ieri inneggiavano alla strage di New York e oggi inneggiano alle stragi di Gerusalemme, di Haifa, di Netanya, di Tel Aviv.
Io trovo vergognoso che quasi tutta la sinistra, quella sinistra che venti anni fa permise a un suo corteo sindacale di deporre una bara (quale mafioso avvertimento) dinanzi alla sinagoga di Roma, dimentichi il contributo dato dagli ebrei alla lotta antifascista.
Trovo vergognoso che anche per colpa della sinistra anzi soprattutto per colpa della sinistra (pensa alla sinistra che inaugura i suoi congressi applaudendo il rappresentante dell'OLP, in Italia il capo dei palestinesi che vogliono la distruzione di Israele) gli ebrei delle città italiane abbiano di nuovo paura. E nelle città francesi e olandesi e danesi e tedesche, lo stesso.
Io trovo vergognoso che obbedendo alla stupida, vile, disonesta, e per loro vantaggiosissima moda del Politically Correct i soliti opportunisti anzi i soliti parassiti sfruttino la parola Pace. Che in nome della parola Pace, ormai più sputtanata delle parole Amore e Umanità, assolvano da una parte sola l'odio e la bestialità. Che in nome d'un pacifismo (leggi conformismo) delegato ai grilli canterini e ai giullari che prima leccavano i piedi a Pol Pot aizzino la gente confusa o ingenua o intimidita. Che la imbroglino, la corrompano, la riportino indietro di mezzo secolo cioè alla stella gialla sul cappotto.
Lo trovo vergognoso e vedo in tutto ciò il sorgere d'un nuovo fascismo, d'un nuovo nazismo. Un fascismo, un nazismo, tanto più bieco e ributtante in quanto condotto e nutrito da quelli che ipocritamente fanno i buonisti, i progressisti, i comunisti, i pacifisti, i cattolici anzi i cristiani, e che hanno la sfacciataggine di chiamare guerrafondaio chi come me grida la verità.
Con gli israeliani ho litigato spesso, di brutto, e in passato i palestinesi li ho difesi parecchio. Forse più di quanto meritassero. Però sto con Israele, sto con gli ebrei. Ci sto come ci stavo da ragazzina cioè al tempo in cui combattevo con loro, e le Anne Marie morivano fucilate. Difendo il loro diritto ad esistere, a difendersi, a non farsi sterminare una seconda volta. E disgustata dall'antisemitismo di tanti italiani, di tanti europei, mi vergogno di questa vergogna che disonora il mio Paese e l'Europa. Nel migliore dei casi, non una comunità di Stati ma un pozzo di Ponzi Pilato.
Ed anche se tutti gli abitanti di questo pianeta la pensassero in modo diverso, io continuerò a pensarla così.

Ecco.