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Benvenuto Presidente!

Un grandissimo Marcello Pera proprio ora da Ferrara a difendere il Manifesto dell'Occidente.
Solo una citazione: "...gliene leggo solo due o tre (punti del contro-manifesto comunista che lo accusa di razzismo ndGas). Gli uomini e le donne sono tutte e tutti uguali. Questo da dove viene? Viene dal movimento operaio o dal Cristianesimo?"

Grazie Presidente e benvenuto in T-V!
 

9 aprile 2012

Il Cavaliere, l'Abate e l'Italia come sarà, se sarà, chi lo sa, fra sei anni. Un quasi romanzo d'appendice di fatti già avvenuti nel futuro prossimo venturo

Tucker's Town, Bermuda (Gb),
9 aprile 2012

Invocazione al santo del giorno: "Oh san Mario, è giunto il dì dell'anniversario". Caro diario azzurro, è sempre lui, anche nel dì che ricorda l'inizio della sua disavventura, l'alfa dell'omega della sfiga (e che san Basile interceda per il mio lessico scurrile), il giorno della sua procellosa uscita dal campo. Lui pare non avvedersene punto, trasportato, com'è suo costume, da una brezza sprizzante buonumore. Oggidì si sentiva anche più alto e foltocrinito. Caro diario azzurro, fossi donna l'avrei già sposato due volte. Sant'Esaù, fa' ch'io l'ami sempre più. «Non pota i suoi cespugli?» gli ho chiesto mentre sfilavo il cilicio e m'appuntavo la spilletta tricolore sul gilet. «Non confondiamo il futile col dilettevole, esimio il mio Abate. Il paese necessita ancora delle nostre cure. Sia cortese, mi orienti la parabola, che desidero vedere il telegiornale nazionale». "Santa Gioconda - rimuginai - chissà mai cosa manderanno in onda".
Squillava la sigla del Tg unico Raiset. Si materializzò il mezzobusto di Francesco Giorgino. «Buongiorno a tutti i compagni del Partito Unico Democratico» salutò. «E buongiorno a tutte le compagne» rimpallò Cesara Buonamici, l'altra speaker. Poi all'unisono: «Buongiorno anche a te, caro compagno e/o compagna di qualunque sesso e/o genere tu ti senta oggi e/o domani». Sul sottofondo della sigla "Bella ciao" Giorgino annunciò: «Ecco il sommario del Tg unico nazionale. Italia: dopo il rimpasto, diramato l'elenco dei nuovi ministri da parte del presidente del Consiglio. Il presidente della Repubblica Enzo Biagi dichiara soddisfatto: "I rimpasti mettono un po' di uggia come quando arriva settembre, ricomincia la scuola, ci sono le bollette da pagare e ci si accorge che i pantaloni sono un po' più corti. Però danno anche allegria, mentre nei cinema è calato il numero degli spettatori e sono meno i viaggiatori sugli autobus"». E mentre l'audio sfumava sulle parole e le immagini del presidente che faceva "ciao ciao" con la manina, la Buonamici introdusse il servizio seguente: «Esteri: Il presidente dell'Eurabia, Romano Prodi, ha ricevuto il premier e neo Nobel per la pace Mahmoud Ahmadinejad. Secondo Prodi, il leader iraniano darà un forte impulso alla stabilità di quel che fu il Medio Oriente. "L'uomo giusto al posto giusto anche per guidare l'Aiea" ha dichiarato Prodi, alimentando nuove indiscrezioni dopo che la carica è stata abbandonata da Kim Jong Il». All'udire tali notizie, caro diario azzurro, fece capolino nella mia mente, la prece: "Oh san Calcare, dicci tu se non salterem per aria col nucleare".
«Ancora Esteri - proseguì Giorgino -: il capoufficio stampa della Santa Sede avignonese, Giuliano Ferrara, accusa l'Italia di tenere ancora segregati nelle sue carceri molti traditori della Seconda Repubblica. Su questo argomento, in coda al tg, sentiremo l'equilibrato parere del nostro direttore, Marco Travaglio». «Equilibrato un ficus seccus» sbottò con botanica eleganza latina il Cavaliere. «Questo Travaglio predica bene ma bazzica male. Fosse ancora un mio dipendendente l'avrei già licenziato sul tronco». Riprendeva la Buonamici: «Sport: l'Inter di Diego della Valle ad un passo dallo scudetto, gli basterà pareggiare con la Juventus del colonnello Gheddafi». Giorgino: «Luciano Gaucci, intervistato all'uscita dal carcere di Rebibbia, si dichiara disposto a rilevare la proprietà del Milan per rilanciarlo dopo il crack finanziario che l'ha fatto precipitare nel campionato interregionale cadetti». Il Cavaliere non poté trattenere un sospiro amaro «Anche l'amato giuoco del soccer, cribbio. Anche il mio Milan han trascinato nell'occhio del ciclope».
Buonamici: «Stampa: cambio al vertice del Corriere della Sera. Dopo la fallimentare direzione di Mario Orfeo torna a dirigere il quotidiano di via Solferino l'ex Paolo Mieli. Diramato alle agenzie il testo dell'editoriale dell'edizione di domani: "Non c'è due senza tre, non c'è Corriere senza re"». All'udire tale avvicendamento sorse in me spontanea l'invocazione "Oh sant'Aiace, sian caduti dalla padella alla brace" e poi subito in rapida successione le giaculatorie: "Oh sant'Ilario, non è un guadagno se metton Paolo e tolgon Mario" e la più dotta "Oh san Vitale, è vent'anni che scrive lo stesso editoriale". E mentre ero assorto in preghiera Giorgino era già ai servizi di coda: «Spettacoli: questa sera per l'anniversario della Liberazione, in tutte le piazze italiane sarà proiettato in anteprima il film di Nanni Moretti "9 aprile". A Milano e Roma saranno presenti i sindaci Gerardo D'Ambrosio e Nunzio D'Erme».
Intanto sullo schermo del televisore scorrevano le immagini della pubblictà progresso che - solita - seguiva il sommario del Tg unico. Un uomo elegante e dai modi raffinati camminava in una corsia d'ospedale accanto ad anziani, bambini e donne indigenti. Sulla parte bassa del teleschermo scorreva la scritta: «è un tuo desiderio, è un tuo diritto. Visita anche tu la clinica "Dolce dipartita - U. Veronesi". Una pillola e via. Incentivi del governo per la rottamazione». Poi una voce fuoricampo ricordava le consuete norme legislative: «è un prodotto a breve scadenza, consumare entro due giorni se non si vuole rimanere in questo mondo».
Dopo l'interruzione squillava di nuovo la sigla di "Bella ciao" e si tornava in studio. Il conduttore Giorgino, mentre s'accavallavano sullo schermo alle sue spalle le immagini dei ministri, ne lesse l'elenco: «Ministro dell'Economia e tasse: Ivano Sacchetti. Finanze: Giovanni Consorte. Pace e concordia: Francesco Caruso. Quote rosa: Vladimir Luxuria. Diritti civili (ex "Pari Opportunità"): Stefania Prestigiacomo Fini. Salute, bellezza e benessere (con delega al fitness): Rosy Bindi. Sanità: Silvio Viale. Cortesie per gli ospiti: Luigi Manconi. Esteri e rapporti con l'Eurabia: Hamza Piccardo. Interno, racket lavavetri, sgomberi Rom: Sergio Cofferati. Emergency (ex ministero della Difesa): Gino Strada. Infrastrutture, trasporti, grandi opere, No global, No Tav, No Logo: Alfonso e Marco Pecoraro Scanio. Università e Cepu: Antonio Di Pietro. Tv: Luca. Stampa: Cordero. Radio e internet: di Montezemolo. Conflitto d'interessi: Luca Cordero di Montezemolo». Terminata la litania, la Buonamici annunciò: «Il presidente del Consiglio ha confermato alla vicepresidenza Walter Veltroni, il quale ha affidato la delega ai servizi segreti ai giornalisti Bonanzo e D'Avanini. Il presidente del Senato, Pierferdinando Casini, e quello della Camera, Filippo Penati, si sono congratulati col presidente del Consiglio per l'alto profilo e la chiara fama dei rappresentanti del nuovo Gabinetto».
(1 puntata. Continua)

Tratto da Tempi, 16/03/2006.
 

Per l'Occidente!

Appena ho letto il comunicato non ho resistito. Ho dato subito la mia adesione! Consiglio a chiunque di visitare il sito del Comitato per l'Occidente e di leggere subito l'appello (disponibile qui in formato pdf).
Già che ci sono pubblico anche la parte introduttiva.

L'Occidente è in crisi. Attaccato dall'esterno dal fondamentalismo e dal terrorismo islamico, non è capace di rispondere alla sfida. Minato dall'interno da una crisi morale e spirituale, non trova il coraggio per reagire. Ci sentiamo colpevoli del nostro benessere, proviamo vergogna delle nostre tradizioni, consideriamo il terrorismo come una reazione ai nostri errori. Il terrorismo, invece, è un'aggressione diretta alla nostra civiltà e all'umanità intera.
L'Europa è ferma. Continua a perdere natalità, competitività, unità di azione sulla scena internazionale. Nasconde e nega la propria identità e così fallisce nel tentativo di darsi una Costituzione legittimata dai cittadini. Determina una frattura con gli Stati Uniti e fa dell'antiamericanismo una bandiera.
Le nostre tradizioni sono messe in discussione. Il laicismo o il progressismo rinnegano i costumi millenari della nostra storia. Si sviliscono così i valori della vita, della persona, del matrimonio, della famiglia. Si predica l'uguale valore di tutte le culture. Si lascia senza guida e senza regola l'integrazione degli immigrati.
Come ha detto Benedetto XVI, oggi "l'Occidente non ama più se stesso". Per superare questa crisi abbiamo bisogno di più impegno e di più coraggio sui temi della nostra civiltà.

Ah! Ho anche messo il banner...