&uot andreagaschi.org

Una frase agghiacciante

Con sentimenti contrastanti mi sono avvicinato alla lettura dell’intervista all’on. Bertinotti sull’ultimo numero di Tempi (numero 31 del 26/07/2005). Quando ho scoperto la sua presenza sull’indice, il primo istinto è stato di cestinare il giornale, ma ho compiuto lo sforzo di assumere un atteggiamento aperto e tollerante.

La mia buona predisposizione d’animo si era però già incrinata alla lettura del titolo (“Se io vincessi la primarie…ritirerei subito le truppe dall’Irak, cancellerei la legge 40, non modificherei la 194, concederei il matrimonio ai gay”) ed è definitivamente crollata con fragore alla seguente domanda: “…ma se deve esistere il diritto per un omosessuale ad avere un figlio non esiste un diritto naturale per un figlio ad avere un padre e una madre?

La risposta del segretario di rifondazione comunista è qualcosa di agghiacciante: “Sì, quando ce l'abbia. Bisogna evitare di cancellare la realtà. Quello che non si conosce non c'è, agli effetti della propria esperienza di vita.

Ciò che è davvero sconvolgente è che questo pensiero relativistico può essere applicato ad ogni cosa con sorprendente facilità. Chi è nato e vissuto in una nazione governata da un regime oppressivo, come un giovane irakeno venuto al mondo sotto Saddam Hussein, siccome agli effetti della propria esperienza di vita non ha mai conosciuto la libertà, non ha alcun diritto di averla. Una donna mussulmana che non ha mai conosciuto l’emancipazione non ne ha diritto. E si può andare avanti ad oltranza seguendo questa linea…

Persone come l’Onorevole (?) Bertinotti potrebbero governare l’Italia dalla prossima legislatura. Dovremmo esserne spaventati a morte!