&uot andreagaschi.org

Technology Convergence Workshop - Intervento di Alan Bosworth

Il giorno 08-04-2005 ho partecipato al Technology Convergence Workshop organizzato da Stefano Ceri (mio docente universitario) presso il Politecnico di Milano. Tra gli altri ha partecipato al workshop anche Alan Bosworth (Vice Presidente per la tecnologia di Google e che ha partecipato alla realizzazione di prodotti e standard come Microsoft Access, Internet Exporer 4.0, ODBC e XML).
Quello che segue è una sintesi del suo intervento che ha mi ha davvero colpito.

Adam Bosworth, guru statunitense della rivoluzione web, analizza gli scenari futuri delle applicazioni in rete.
Serve la capacita di semplificare e di adottare un nuovo approccio allo sviluppo delle applicazioni, capace di adattarsi alle dimensioni del Web del futuro.
Il Web si sta preparando a una nuova svolta sociale e tecnologica: da insieme di pagine ad uso personale e aziendale a contenitore globale della conoscenza e dell'esperienza umana.
Questa evoluzione è in larga parte frutto del progresso dei sistemi di elaborazione e memorizzazione. Un progresso che rende possibile il trattamento di quantitativi inimmaginabili di dati, misurabili in "exabyte" (tanto per avere un raffronto, si stima che tutti i materiali stampati esistenti occupino circa un quinto di exabyte).
Ma la questione non si riduce alla sola potenza di calcolo o capacità di memorizzazione. Serve un nuovo approccio allo sviluppo delle applicazioni, capace di adattarsi alle dimensioni del Web del futuro. L'obiettivo è quello di riprodurre il successo planetario del "primo" Web, dovuto in gran parte alla semplicità dei principali standard tecnologici: HTTP e HTML.
Le applicazioni di domani dovranno consentire un accesso collaborativo al Web. Ogni utente, anche privo di conoscenze informatiche, dovrà essere capace non solo di effettuare interrogazioni ma anche di pubblicare informazioni in modo diretto e immediato.
Il massiccio uso dei blog manifestatosi recentemente negli Stati Uniti prefigura questo tipo di
scenario: un Web popolato di milioni di autori in grado di esprimere in modo autonomo conoscenze e opinioni grazie a tecnologie a basso impatto. Un secondo aspetto essenziale per le applicazioni del futuro è poi la capacità di gestire il concetto di "presenza dell' utente", come esemplificato in modo ancora rudimentale dai sistemi di scambio istantaneo di messaggi molto popolari sul Web. La gestione efficace della presenza favorirà ancora maggiormente l'utilizzo della rete per lo sviluppo delle relazioni sociali, decretandone in maniera definitiva la supremazia tra tutti gli strumenti di comunicazione.
Perché tutto ciò avvenga servono nuovi linguaggi di interrogazione, nuovi metodi di
rappresentazione e di trasmissione dei dati e nuove architetture software.
Sintetizzando l'esperienza passata, Bosworth ha identificato i quattro principali obiettivi da porre alla base dei futuri componenti tecnologici del Web: semplicità, flessibilità, standardizzazione e scalabilità. Nel passato recente, HTML e HTTP hanno colto tutti e quattro questi obiettivi: sono semplici e utilizzabili da tutti; si adattano facilmente alle estensioni, anche a quelle non previste in origine; sono stati rapidamente standardizzati e
hanno consentito la creazione di una rete di contenuti su scala planetaria.
I nuovi standard tecnologici dovranno seguire la medesima strada, ma confrontarsi con esigenze dimensionali e prestazionali enormemente maggiori.
Nella sua panoramica Bosworth non ha indicato un elenco di linguaggi o protocolli specifici candidati a sostituire gli standard di oggi, ma ha segnalato alcune direzioni interessanti verso cui guardare. In particolare, ha citato il mondo degli aggregatori di contenuti (negozi e mall virtuali, aste, siti di distribuzione di news, comunità di utenti, blogs ecc.) come uno degli esempi di maggior interesse. In questo settore è emerso di recente lo standard RSS. Quest’ultimo consente una descrizione semplice ed efficace di contenuti di tipo qualsiasi, facilmente aggregabili in canali tematici presso cui l'utente può iscriversi, e anche svolgere ricerche in modo semplice e potente.
Bosworth ha concluso con un richiamo agli sviluppatori delle applicazioni Web del futuro.
La semplicità dell'interfaccia utente non va confusa con la semplicità dello sviluppo dell'applicazione. Semmai vale il contrario: costruire applicazioni semplici ed efficaci sul Web del futuro sarà un problema enormemente complesso, visto la mole inaudita di informazioni coinvolte e il numero immenso di utenti da servire.
Questo apre un secondo livello di sfida: semplificare non solo le applicazioni ma anche il modo di progettarle e costruirle.

Potete trovare gli altri interventi all'indirizzo www.webratio.com.
 

Comments: Post a Comment

<< Home